San Galgano
e la Geometria Sacra
La Geometria Sacra tende a inserire l'uomo in un sistema di ritmi e
armonie affini a quelli naturali.
Se l'uomo vive e sperimenta correttamente gli stimoli prodotti
dall'osservazione dei Simboli Geometrici Sacri potrà sostenere l'armonia
con se stesso accordandola con l'armonia della creazione.
I monaci cistercensi avevano sviluppato una straordinaria conoscenza sul
potere evocatore dei forme simbolo che venivano costruite utilizzando
precisi codici geometrici, tenuti rigorosamente segreti.
Queste conoscenze erano soprattutto usate nell'architettura delle loro
Abbazie.
L'analisi geometrica, che viene ora proposta, si basa sulla possibile
somiglianza con i codici geometrici usati nell'antico Egitto.
Alla base dei modelli antichi, anche greci, sono spesso presenti due
forme elementari:
a - il rettangolo 1-2 (doppio quadrato)
b - il Triangolo Sacro 3-4-5
Queste forme-base vengono "impastate" tra loro secondo schemi che
tendono sempre a evidenziare nuove correlazioni e nuove simmetrie.
Nel caso di San Galgano i maestri costruttori probabilmente conoscevano
tutti i rapporti dell'ottava musicale detta Scala diatonica naturale.
Le quote dove sono collocati capitelli, modanature, chiavi di volta e
altri particolari architettonici si trovano esattamente agli stessi
livelli dell'ottava diatonica naturale riportati nel modello geometrico.
Le quote dove sono collocati capitelli, modanature, chiavi di volta e
altri particolari architettonici si trovano esattamente agli stessi
livelli dell'ottava diatonica naturale riportati nel modello geometrico.
L'interasse delle navate tiene conto della dinamica geometrica generata
da un percorso ideale seguito dal pellegrino che entra dalla porta di
ingresso della Cattedrale e prosegue verso l'Altare maggiore.
Dove si creano incroci nello stesso punto di tre allineamenti si
evidenziano linee privilegiate da tenere in considerazione rendendole
manifeste attraverso precisi elementi architettonici.
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