- l'Uomo Vitruviano e l'antico Egitto -
     Leonardo accompagna l' esecuzione del disegno dell' U.V. con una serie di
informazioni che permettono di comprendere come ne sono state determinate le proporzioni.

Posto come elemento fondamentale di riferimento l' altezza (H) dell'Uomo Vitruviano che va dalla base dei piedi alla sommità del capo, dice:

1 - La massima larghezza delle braccia tese orizzontalmente ( L ) dita comprese è pari all'altezza (H) cioè: L = H ; (con questa condizione l'uomo resta inscritto in un quadrato (Q) di lato pari all'altezza).

2 - Il membro virile è al centro del quadrato di lato H.

3 - Le spalle sono a una distanza dalla sommità della testa pari a 1/6 di H 

4 - L'attaccatura dei capelli è a 1/7 di H dalla posizione delle spalle.

5 - Le tette sono ad una altezza dal centro del quadrato pari a 1/4 H.

6 - La larghezza delle spalle è pari a 1/4 di H.

7 - Il profilo inferiore del mento si trova 1/10 di H dall'attaccatura dei capelli.

8 - L' altezza da terra dell'uomo si riduce di 1/14 di H quando assume la posizione a gambe divaricate.

9 - Le gambe divaricate formano un triangolo equilatero con la posizione dell'ombellico.

10 - Le mani sono lunghe 1/10 di H partendo dalla linea del polso.

11 - I gomiti della braccia sono a 1/4 di H dalla punta delle dita.

12 - L' uomo con le braccia portate verso l' alto ponendo la punta delle dita alla stessa altezza della sommità del capo resta inscritto in un cerchio avente come centro l' ombelico e come raggio la distanza dell'ombellico dalla base dei piedi.

E' da notare che la posizione dell' ombellico non e' definita con il metodo della misura, come per gli altri punti del corpo, ma è presumibilmente dedotta attraverso una costruzione geometrica.

 Tavola 1
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Questo elemento potrebbe essere un indizio fornito da Leonardo per far comprendere che anche le altre misure sono l'effetto conseguente dell'applicazione di una precisa dinamica geometrica compositiva.

Il vero codice geometrico di base potrebbe essere connesso al Triangolo Sacro 3-4-5 secondo il modello applicato a Castel del Monte e ad altre antiche architetture.

Tavola 2
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Osservando la sequenza costruttiva si vede che si perviene alla definizione di tutto il sistema delle proporzioni descritto da Leonardo senza far ricorso a misure. Eseguendo cioè solo operazioni con riga e compasso.

Tavola 3
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Procediamo ora ad una ulteriore espansione dell' espressione geometrica secondo lo schema che segue:

Tavola 4
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Il modello cosi' ottenuto costituisce la struttura geometrica di base di un graffito del Tempio di Luxor in Egitto del 600 a.C. circa.

Tavola 5
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Duemila anni separano le due opere ma per loro il tempo sembra non esistere.

 

Tavola 6
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© Ing. Alfonso Rubino