L'Energia della Scrittura
Alfonso Rubino
 
Abbiamo la naturale tendenza a cercare le risposte alle nostre domande, acquisendo informazioni dal mondo esterno attraverso l'esperienza.
Infatti possiamo comprendere diversi fenomeni attraverso l’osservazione delle forme viventi e di noi stessi.

Non ci rendiamo ancora conto che disponiamo di un sistema naturale di percezione-apprendimento, che normalmente ci sfugge. Tale capacità percettiva, se venisse resa presente alla nostra coscienza, consentirebbe di accedere rapidamente ad una nuova e molto più ampia conoscenza.

La possibilità di dare una descrizione scientificamente univoca di questa capacità percettiva è resa possibile dallo studio della scrittura umana.

La teoria prende avvio dall’analisi della scrittura come atto di azione-movimento di un organismo vivente. In essa si prefigura l'esistenza di un nuovo tipo di energia a cui viene dato il nome di “psinergia” che è possibile misurare come una normale grandezza fisica.

La psinergia sembra essere un indicatore dell'azione intelligente che guida il comportamento delle forme viventi.


LA SCRITTURA E LA GRAFOLOGIA

La scrittura è il fine ultimo dell'azione che la determina, fissandosi sul supporto fisico usato (foglio, lavagna, altro). Possiamo dire che lo stimolo del soggetto scrivente passa in modo omogeneo da una configurazione dinamica temporale ad una configurazione geometrica statica.

Dal punto di vista fisico la scrittura è una successione di segni caratterizzati da elementi tracciati, prodotti dalla pressione dinamica della penna sul supporto, penna che scorre con continuità per ogni evento di tracciamento.

Durante la scrittura vi è una fase dinamica dove il fenomeno si presenta come un processo spazio-tempo. Successivamente si osserva una fase statica dove, a scrittura conclusa, resta sul supporto una figura complessiva del fenomeno.

Una persona normale, leggendo la scrittura, si limita a coglierne il significato semantico. Il grafologo utilizza una particolare tecnica di osservazione ed elabora una visione complessiva composta di significati psicologici.

L’azione grafologica si attua attraverso la contemporanea correlazione dei segni conservati e riesce infine a mettere in evidenza contenuti psicologici complessi con grande rapidità.

Come primo elemento si può constatare che l’osservatore–grafologo dispone di una registrazione del fenomeno che gli consente un’operazione che chiameremo dilatazione del presente. L’attenzione viene posta all’intero foglio scritto; cosa che è al soggetto scrivente è ordinariamente impossibile sostenere mentre scrive.

I principi generali delle varie scuole grafologiche asseriscono che nella scrittura è possibile definire una sorta di corrispondenza tra:

forme geometriche → forme psicologiche

Attraverso l’analisi attenta di queste corrispondenze e contemporaneamente di un’azione di dilatazione del presente si perviene alla sintesi psico–grafologica.

Non è lo scopo di questa ricerca addentrarsi in questi aspetti, si vuole partire da una semplice constatazione: significato semantico e significato psichico vengono attratti dallo stesso documento e questo ci spinge a ricercare, se esiste, un elemento comune che viene colto sia dall’osservatore semantico ordinario che dall’osservatore psico-grafologico.


EVOLUZIONE DELLA SCRITTURA

Consideriamo la seguente successione di modelli di scrittura (illustrazione a destra): si tratta per i primi quattro casi descritti di un processo spazio-tempo. Ma solo i modelli 3 e 4 sono segni che per noi assumono un significato.

Anche modelli 1 e 2 potrebbero contenere un significato secondo un senso più generalizzato, ma per il momento vogliamo porre attenzione ai livelli dove appare con certezza il significato semantico. In particolare, passando dal modello 3 al modello 4, osserviamo la comparsa di un significato che potremmo definire di secondo ordine.

Non si può escludere, in linea di principio, che si possa elaborare una scrittura con significati che si aggregano a livelli maggiori di complessità (5 ?). Riteniamo infatti che il grafologo riesca effettivamente a riconoscere forme psicologiche complesse, che non sono esplicitamente e direttamente associabili alle forme geometriche ordinarie immediatamente visibili e connesse all'aspetto semantico..

Questa azione di riconoscimento di forme psicologiche complesse viene gestita intuitivamente. Gli aspetti psichici si formano e si distruggono velocemente nella mente del grafologo, senza che questi senta il bisogno di manifestarli, neanche a se stesso, attraverso linguaggi, cioè come sequenza di concetti astratti, sino a quando non interviene la decisione di fare una sintesi e una descrizione psico-grafologica di ciò che ha osservato.


LA MATERIA ANIMATA E INANIMATA

La materia animata e la materia non animata. Questo gioco di parole può suscitare l'idea che il mondo animato in un certo senso trova nel mondo inanimato il proprio supporto. Il vivente si manifesta cioè tramite tracce lasciate sul foglio della materia inanimata.

Ci siamo posti allora la seguente domanda: "è possibile utilizzare concetti astratti che abbiamo inventato in fisica per leggere la natura della materia animata?" Sappiamo che le leggi della fisica classica, che descrivono il movimento della materia, si basano sui concetti di Spazio Euclideo, Tempo, Forza, Energia e Massa.

Facciamo ora la seguente constatazione: esiste un interessante analogia tra la scrittura e la dinamica dei corpi fisici. La scrittura, nella fase dinamica, non è altro che un movimento di tipo puntiforme generato autonomamente ( internamente ) da un essere vivente.

Nello studio dei fenomeni dinamici della materia si considerano movimenti di tipo puntiforme generati da una forza esterna. Adoperando i medesimi concetti astratti di Spazio, Tempo, Forza ed Energia, abbiamo sostenuto, secondo precise modalità geometrico-matematiche, l'analogia con la dinamica del punto-massa come si studia in fisica classica.

È stato così possibile definire un flusso di quella che abbiamo chiamato "energia del vitale" attraverso due nuovi concetti astratti. Tali grandezze sono fisicamente misurabili e formalmente coerenti con il concetto classico di Energia, e sono state chiamate: Energia Acquisitiva e Psienergia.

L'Energia Acquisitiva è associabile alla percezione categoriale dei sensi come viene studiata in psico-fisica e consiste in una energia reale connessa con lo spazio ordinario dove ha sede il fenomeno. La Psinergia è un nuovo tipo di energia che appare strettamente connessa alla percezione olistica della forma. L'aspetto finalistico della manifestazione del vivente venne studiato negli anni ' 30 dal matematico Luigi Fantappiè ( "Principio di una teoria unitaria del mondo fisico biologico" Di Renzo Editore ).

Appare interessante, proseguendo negli studi della proprietà del nostro paradigma, confrontare il suo concetto di sintropia con il concetto di Psinergia.
La Psinergia come un flusso normalizzato è dimensionalmente indipendente dallo spazio ordinario sede del fenomeno.

Come si vedrà meglio negli esempi che faremo, la sinergia è un elemento costitutivo essenziale per l'esistenza di un segno dotato di un qualunque significante e quindi rappresenta l'elemento comune al processo di percezione di significato, sia da parte di un osservatore semantico ordinario che da parte del grafologo.

Continua...